La riabilitazione dei denti caduti attraverso l’implantologia è diventata la prima scelta da parte dei pazienti grazie a una tecnica odontoiatrica sempre meno invasiva e con tassi di successo altissimi; tuttavia ci sono ancora molteplici fattori esterni che possono incidere sul fallimento implantare, tra questi l’allergia alla penicillina.
Le possibili cause di un fallimento implantare
Il successo degli impianti dentali e la loro sopravvivenza nel tempo sono documentati clinicamente con percentuali superiori al 90%. Nei rari casi in cui si verifica un fallimento implantare è per:
- mancata osteointegrazione
- infezione o instabilità dell’impianto
- forze meccaniche eccessive o errate
Per aumentare la prevedibilità o il successo di sopravvivenza dell’impianto dentale ed evitare complicazioni, è prassi comune che gli odontoiatri prescrivano un trattamento farmacologico a base di penicillina prima e dopo l’intervento di implantologia.
Allergia alla penicillina e complicazioni agli impianti dentali
In pazienti con condizione di salute ottimali la prescrizione di penicillina aumenta il tasso di successo implantare proprio perché evita le infezioni sia nella fase pre-operatoria che nella fase successiva all’inserimento degli impianti.
In pazienti con una diagnosi certa di allergia alla penicillina si può invece verificare un potenziale fallimento implantare, ma se l’allergia è nota e dunque presente in cartella clinica, l’odontoiatra potrà valutare la somministrazione di antibiotici alternativi per garantire comunque l’assenza di infezioni prima e dopo l’implantologia.
Per questo motivo la fase di pianificazione dell’intervento di implantologia e l’anamnesi del paziente sono determinanti per il successo dell’inserimento degli impianti dentali.
Antibiotici alternativi per chi ha un’allergia alla penicillina
Quando un paziente segnala un’allergia alla penicillina possono essere prescritti degli antibiotici alternativi, tra cui:
- clindamicina
- antibiotici lincosamidici
- azitromicina
Tuttavia, anche se molti pazienti riferiscono di essere allergici alla penicillina si è osservata una vera allergia alla penicillina con un tasso molto inferiore a quello riportato. Oltre il 90% dei pazienti che hanno riferito allergie alla penicillina sono stati smentiti dai test allergologici specifici.
In uno studio pubblicato su Clinical Implant Dentistry and Related Research di marzo 2022 è stato valutato il rischio di fallimento dell’impianto associato al paziente con allergia nota alla penicillina e quale antibiotico fosse stato somministrato al posto della penicillina.
Lo studio è stato condotto attraverso la revisione dei casi clinici di pazienti a cui sono stati inseriti impianti dentali con almeno 1 anno di dati di follow-up.
Pazienti allergici alla penicillina e fallimenti implantari
Il tasso di fallimento nei pazienti non allergici alla penicillina è risultato essere dell’8,4%, mentre il tasso di fallimento dei pazienti allergici è risultato essere significativamente più alto, con una percentuale pari al 17,1%.
La clindamicina e l’azitromicina sono stati i principali antibiotici prescritti a chi segnalava un’allergia alla penicillina, ed entrambi hanno mostrato tassi di fallimento elevati. Per quanto riguarda la tempistica del fallimento dell’impianto, la maggior parte dei fallimenti implantari si sono verificati prima dei 6 mesi tra quelli del gruppo allergici e dopo 12 mesi nel gruppo non allergico.
Si può concludere che vi è un tasso di fallimento implantare inferiore nei pazienti che assumono amoxicillina in vista dell’intervento chirurgico rispetto ai pazienti che assumono altri antibiotici. Si registra un significativo aumento del fallimento precoce dell’impianto nei pazienti con allergia alla penicillina.
È sempre opportuno eseguire un test di routine per coloro che segnalano un’allergia alla penicillina per individuare i soggetti veramente allergici, in quanto potrebbe essere possibile ridurre il tasso di fallimento dell’impianto prescrivendo amoxicillina a chi non ha una vera allergia.