Il dentifricio sbiancante non può essere considerato al pari di un trattamento sbiancante professionale, a ribadirlo è l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato.
Il dentifricio sbiancante non sostituisce l’azione del dentista
Attraversando i corridoi del supermercato, è facile notare sugli scaffali l’enorme offerta di dentifrici. Ci sono prodotti per l’igiene orale utili a qualunque tipo di esigenza: dentifricio sbiancante, antitartaro, contro la placca, per denti sensibili.
Spesso, le informazioni pubblicitarie che accompagnano questo tipo di prodotti inducono in errore il consumatore finale, è dunque opportuno fare un po’ di chiarezza.
Lo scorso giugno, proprio in merito a questa questione, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato due provvedimenti nei confronti di due note aziende produttrici di pasta dentale in merito alla promozione della loro linea di prodotto whitening.
Entrambi i dentifrici sbiancanti utilizzavano nella comunicazione il paragone con i trattamenti sbiancanti professionali, una pratica scorretta secondo l’Autorità Garante che porta il consumatore a pensare che il solo utilizzo del dentifricio sbiancante possa dare gli stessi risultati di un trattamento odontoiatrico professionale.
A seguito del provvedimento dell’Autorità Garante le case produttrici sono state obbligate a rimuovere il termine “professionale” dal loro messaggio pubblicitario e indicare in maniera esplicita che il prodotto in questione non sostituisce il trattamento odontoiatrico.
Da modificare, pena la sanzione, anche il messaggio promozionale relativo alle macchie dentali. Un dentifricio sbiancante infatti non elimina le macchie dentali profonde, la sua azione è efficace solo sugli inestetismi superficiali dei denti.
Informazioni complete per il consumatore
Oltre alla modifica dei messaggi promozionali, il produttore deve inoltre impegnarsi a mettere a disposizione del consumatore altri canali di comunicazione, sito web, call center, sui quali approfondire la tipologia di prodotto e le sue proprietà specifiche oltre alle corrette pratiche di igiene orale, nel rispetto del codice del consumo.
Il dentifricio sbiancate rimane dunque un prodotto cosmetico e non deve confondersi con un prodotto con un’efficacia pari alla pratica odontoiatrica professionale.
Su tutte le confezioni, sempre secondo le indicazioni dell’Antitrust, deve essere inserita la seguente frase: “per trattamenti professionali rivolgiti sempre al tuo dentista di fiducia”.
Il dentifricio è necessario ma non sufficiente
Il dentifricio, come spazzolino, filo interdentale e collutorio, sono parti essenziali dell’igiene orale quotidiana. Tutti i dentifrici hanno tra i loro componenti chimici la Clorexedina, sostanza che aiuta a combattere i batteri e disinfettare il cavo orale.
L’altra componente importante del dentifricio è il fluoro, sostanza che aiuta a prevenire la carie e rimineralizzare lo smalto che tende a deteriorarsi con il tempo.
Il dentifricio sbiancante, in particolare, è caratterizzato da componenti abrasive, di solito i puntini blu che notiamo nella pasta dentale, sostanze che sfregate sui denti durante lo spazzolamento, rimuovono i pigmenti superficiali e rendono lo smalto lucido.
Un’azione che è temporanea, non ha effetti duraturi e non elimina le macchie dentali in modo permanente, risultati che si possono ottenere solo con lo sbiancamento dentale professionale.