La sopravvivenza degli impianti dentali è una questione che sta sempre molto a cuore al paziente ed in effetti una delle domande che ci viene spesso posta è: “Quanto durano gli impianti dentali?”.
Negli ultimi dieci anni l’implantologia ha fatto degli enormi passi in avanti in termini di strumenti e tecniche innovative, oggi infatti non si parla neanche più di chirurgia orale, ma di implantologia computer guidata dinamica, con interventi mini invasivi e senza traumi per il paziente.
Gli studi in merito alla sopravvivenza degli impianti si sono finora concentrati su un arco di tempo che non supera i 10 anni, ma l’esperienza in campo odontoiatrico ci dice che gli impianti durano anche 15 o 20 anni.
Sopravvivenza degli impianti: cosa sappiamo?
Visti gli enormi progressi in campo odontoiatrico, alcuni ricercatori si stanno iniziando a concentrare sui follow-up superiori a 10 anni, per valutare tutte le condizioni biologiche e tecniche di impianti dentali che hanno più di 10 anni, proprio per conoscere in maniera più approfondita qual è il tasso di sopravvivenza degli impianti a lungo termine.
In uno studio pubblicato sul Journal of Oral Rehabilitation di gennaio 2020 i ricercatori hanno effettuato un’analisi sulle condizioni degli impianti in un arco temporale compreso tra 9 e 15 anni dall’intervento di implantologia.
Tassi di sopravvivenza dopo 15 anni
Per capire quale fosse il tasso di sopravvivenza degli impianti e le complicazioni insorte nell’arco del tempo, i ricercatori hanno valutato 376 pazienti di una clinica odontoiatrica svedese, sottoposti a un intervento di implantologia tra il 1999 e il 2005, per un totale complessivo di 1095 impianti dentali inseriti.
Le valutazioni sono state effettuate sulla base delle cartelle cliniche digitali – in cui sono state registrate tutte le fasi di monitoraggio negli anni – e su un esame clinico di follow-up a 9 e 15 anni di distanza dall’inserimento degli impianti.
I risultati emersi
- Dall’analisi dei casi clinici presi in considerazione, il tasso di sopravvivenza degli impianti a 15 anni di distanza è dell’82,6%.
- Le complicanze biologiche registrate sono state pari al 52%.
- Le complicanze tecniche sono state pari al 32%.
- L’insieme delle complicanze registrate sono state 763.
- Il 65% dei pazienti inclusi nella ricerca ha registrato nell’arco di 15 anni almeno una complicanza.
La perdita degli impianti dentali si è verificata in modo più frequente nei pazienti con parodontite grave, mentre nei pazienti in cui si sono verificati casi di perimplantite, la causa principale è stata indicata nel fumo.
Il fumo dunque si attesta come un indicatore di rischio significativo per chi si sottopone all’implantologia.
Come migliorare i tassi di sopravvivenza degli impianti?
Come è emerso dalla ricerca sono sempre più rare le complicanze tecniche in implantologia, mentre ci sono dei fattori di rischio di cui il paziente deve essere consapevole.
Una trascurata igiene orale o il fumo possono incidere sulla sopravvivenza degli impianti dentali, per cui dopo l’intervento di implantologia la pianificazione delle visite di controllo e il monitoraggio costante della salute del cavo orale diventano azioni fondamentali per evitare complicazioni e perdere gli impianti.
Allo stesso modo seguire i consigli dell’odontoiatra e mantenere uno stile di vita sano aumenta di certo il tasso di sopravvivenza dell’impianto dentale.