Per quanto avere denti sensibili sia una problematica molto comune, pochi pazienti conoscono la possibilità di curare l’ipersensibilità dei denti.
Come si presenta l’ipersensibilità dentinale
I principali sintomi dell’ipersensibilità dei denti sono fastidio o dolore intenso di breve durata come reazione a stimoli termici, meccanici e tattili.
Di solito viene avvertito dai pazienti durante la masticazione oppure durante le fasi di igiene orale. Un recente studio ha dimostrato che i premolari sono gli elementi maggiormente soggetti all’ipersensibilità, mentre le donne tra i 50 e 59 anni i soggetti più colpiti.
Le cause
Le principali cause dell’ipersensibilità dei denti sono:
- abrasione dello smalto;
- frattura o erosione dello smalto;
- abfrazione (frattura del colletto del dente).
La letteratura scientifica spiega il fenomeno dell’ipersensibilità dei denti con la teoria idrodinamica. Il fluido presente nei tubuli dentinali in presenza di uno stimolo termico o meccanico provoca una contrazione delle fibre nervose all’interno della polpa del dente, generando il dolore.
Come curare l’ipersensibilità dei denti
I due principali trattamenti per curare l’ipersensibilità dei denti sono:
- terapia domiciliare;
- trattamento odontoiatrico in studio.
Il primo intervento sull’ipersensibilità dei denti è una terapia domiciliare a cui segue eventualmente un trattamento professionale.
Un recente studio pubblicato lo scorso anno sulla rivista scientifica Clinical Oral Investigations ha messo a confronto l’efficacia dei trattamenti domiciliari con le terapie odontoiatriche professionali.
Nella revisione clinica sono rientrati diversi metodi per curare l’ipersensibilità dei denti, tutti messi a confronto tra loro:
- utilizzo di sostanze chimiche per l’occlusione dei tubuli dentinali (domiciliare);
- occlusione fisica dei tubuli (professionale);
- terapia della luce a basso livello per la desensibilizzazione dei denti (professionale).
Eseguire uno studio sui casi clinici di ipersensibilità dentinale significa rapportarsi con una preminente componente soggettiva. La percezione del dolore infatti potrebbe essere dunque diversa da soggetto a soggetto. Per rendere lo studio più attendibile alcuni pazienti sono stati trattati con un placebo.
Per valutare la sensibilità dei denti è invece stato utilizzato un getto ad aria compressa sugli elementi dentali interessati.
Risultati sull’efficacia dei metodi per curare l’ipersensibilità dentinale
Dall’analisi di tutti gli studi clinici compresi nella ricerca è emerso che il metodo più efficace per curare l’ipersensibilità dei denti è un intervento professionale.
In particolare, la terapia odontoiatrica più efficace è stata considerata la fotobiomodulazione, ossia il trattamento con luce a basso livello.
Il trattamento professionale con fotobiomodulazione prevede la chiusura fisica dei tubuli dentinali, in questo modo gli stimoli termici e meccanici non riescono ad attraversare dentina e polpa evitando la contrazione nervosa e dunque il dolore.
Sui denti viene applicato un gel a base di fluoro e nitrato di potassio che a contatto con il raggio di luce provoca la vetrificazione dei tubuli dentinali e la depolarizzazione del nervo.
L’effetto di desensibilizzazione è immediato e duraturo nel tempo.